Di fronte ad un problema di ansia, prima ci si rivolge allo psicologo e meglio è.

L’ansia genera anticipazione ed evitamento. Ovvero la persona ansiosa inizia con l’essere esageratamente preoccupata per qualcosa e poi la evita, cerca di tenersi più larga il più alla larga possibile da una situazione che ritiene stressante.

Così si convince di non avere problemi, mentre la sua vita diventa sempre più limitata. Questa situazione rende difficile capire che sta vivendo un problema d’ansia, perché la persona non ne ha consapevolezza.

Ricordiamo l’esempio della rana che, messa nell’acqua fredda, non si accorge che la temperatura sale poco alla volta e ad un certo punto si ritrova bollita.

L’ansia è un po’ così: ci si ritrova “bolliti” senza accorgersene.

Quindi, appena ci si rende conto che l’ansia è diventata disfunzionale, ovvero di ostacolo al proprio benessere, bisogna chiedere aiuto allo psicoterapeuta, piuttosto che allo psichiatra.

Prima si chiede aiuto e più è facile trattare il problema, perchè non si sarà generato un evitamento radicato e il problema non si sarà cronicizzato; la persona non si sarà adattata al problema, modificando di conseguenza la sua vita in funzione di essa.

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Se le emozioni che proviamo ci impediscono di vivere come vorremmo, al punto da condizionare negativamente la nostra vita, è il momento di chiedere aiuto.

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