Facciamo qualche riflessione sparsa sull’ansia da prestazione. Già nel termine di questa patologia sono contenute tantissime informazioni e indizi su cosa potrebbe essere. Da un lato c’è il termine ansia quindi tutto ciò che questo porta con sé ovvero una preoccupazione e agitazione soprattutto dal punto di vista mentale. Questo tuttavia ha anche delle componenti fisiche dalla tachicardia alla sudorazione e secchezza delle fauci. L’ansia da prestazione potrebbe essere presente in tutte quelle azioni prestazionali che non sono legate esclusivamente alla sfera sessuale ma anche a quella sportiva e lavorativa. Riguardo l’aspetto puramente sessuale l’ansia da prestazione caratterizza principalmente la sfera maschile e presenta due componenti che possono presentarsi sia individualmente che in coppia. La prima è la difficoltà nel raggiungere o mantenere l’erezione, tale appunto da rendere soddisfacente il rapporto e la seconda è l’eiaculazione precoce. Queste sono le due principali manifestazioni a livello fisico che appunto l’uomo subisce nel momento in cui vive una condizione di ansia da prestazione. Qui oggi vorrei approfondire la degenerazione che l’ansia da prestazione assume poiché non è insolito che l’ansia da prestazione ad un certo punto vada ad innescare un circolo vizioso di pensieri e frustrazioni, paure, che poi hanno delle gravi conseguenze anche nella coppia. Da un lato ci concentriamo sulla qualità della vita sessuale vissuta dalla persona che ne soffre, dall’altro sul loop che si innesca quando si ha paura di approcciare un nuovo rapporto sessuale, si ha paura ad esporsi, si iniziano a mettere in atto delle tecniche e dei meccanismi di evitamento. Può accadere che entrambi i partner inizino a sviluppare una certa apprensione nel vivere il rapporto sessuale. L’uomo, da un lato, è preoccupato di ciò che potrebbe accadere e non vorrebbe fare l’ulteriore figuraccia quindi non vuole esporsi a qualche possibile giudizio umiliante. Dall’altro lato la donna, consapevole di muoversi costantemente sulle uova nella speranza che si riesca a portare a termine un rapporto soddisfacente, talvolta preferisce non vivere questo disagio quindi può sviluppare a sua volta dei disturbi come l’anorgasmia oppure cominciare a sottrarsi al rapporto sessuale, innescando progressivamente un incancrenirsi del problema e della crisi. Questa diventa quindi un macigno che ad un certo punto rende impossibile interrompere il loop fino a che la persona non si trova più a vivere serenamente la sessualità o addirittura la trasforma orientandosi più verso la masturbazione dove l’ansia da prestazione è assente. Questo problema riduce progressivamente il numero di rapporti cosa che lede a sua volta, come un effetto domino, la complicità di coppia, aumenta le tensioni, rende progressivamente la persona più nervosa e si innescano una serie di paure che aumentano progressivamente la paura di essere lasciati e umiliati.