Ognuno di noi si costruisce e si compone, si organizza, sia internamente che poi successivamente te esternamente ad esempio all’interno della relazione di coppia con il proprio partner in funzione delle proprie esperienze e caratteristiche. In funzione anche di ciò che ha vissuto in prima persone sulla propria pelle ad esempio all’interno del contesto famigliare. Ognuno di noi si costruisce sostanzialmente in funzione di un’opposizione oppure un adeguamento. Una persona che ha vissuto un contesto ad esempio particolarmente violento potrebbe sviluppare una personalità e le relazioni future in conformità, adeguandosi alla violenza vissuta. Potrebbe quindi a sua volta essere violento. Oppure opponendosi a questo rifuggendo completamente qualsiasi tipo di violenza.
Di fronte ad ogni situazione che ognuno di noi vive di fatto abbiamo un bivio caratterizzato dalla totale opposizione al modello vissuto oppure da un totale adeguamento. Questo incide in larga misura sul tipo di relazione che poi andiamo a sviluppare con il partner. Ciò che è difficile è capire che il sistema di funzionamento personale non è detto essere lo stesso sistema di funzionamento che ha sviluppato il partner quindi anche il tipo di atteggiamento da assumere nei confronti del nostro partner deve essere funzionale a luilei e non necessariamente a noi. Molte incomprensioni spesso si originano nel momento in cui si dà all’altro ciò di cui si ha bisogno e si desidera ma non è ciò che per luilei è importante, in tal modo si crea un circolo vizioso di frustrazione per cui da un lato si sente di fare tutto ciò che per noi è importante ma non si viene in questo riconosciuti perché per l’altro questa cosa non è importate e significativa per come lo è per noi. Per esempio una persona che ha vissuto tutta una serie di esclusioni in famiglia perché in famiglia c’è una persona malata o perché terzoquartogenito avrà l’inclusione come tema dominante in una relazione di coppia, il suo obiettivo sarà trovare una relazione in cui riuscirà ad essere incluso. La sua futura fidanzata è nata tuttavia in un altro sistema, magari molto più competitivo, meritocratico, in cui le veniva chiesto di raggiungere determinati obiettivi e veniva da questi valutata. Sarà quindi portata a valutare, giudicare e riconoscere nella propria relazione solo nel momento in cui il partner dimostra di avere valore e di fare qualcosa di giusto. Questi due sistemi molto diversi potrebbero male incastrarsi perché da un alto la persona che è stata esclusa ed ha bisogno di inclusione tenderà ad includere la compagna cosa per lei svilente perché vissuta e cresciuta in un contesto in cui l’amore deve essere meritato. Questo innescherà incomprensioni reciproche che subdolamente determineranno distanza e tensione oppure conflitto tra i partner.
Quando si nota che c’è qualcosa che non va ci si potrebbe quindi chiedere qual è il proprio sistema di riferimento e qual è il sistema di riferimento del partner e come sto saziando il mio bisogno e contemporaneamente il suo. Sicuramente c’è un incastro difficoltoso rispetto i due sistemi di significato.