Mi capita continuamente di ricevere messaggi, telefonate, email, in cui mi viene riassunta la situazione e chiesto un consiglio. Come mai non posso darlo?
Principalmente per due motivi: innanzitutto c’è una componente etica e deontologica, con poche informazioni che vengono date, con una breve telefonata informativa piuttosto che con un messaggio WhatsApp o una email non posso farci niente. Non è mai la situazione di per sé che deve essere risolta ma è il significato che la situazione ha per la persona a dover essere cambiato e quindi poi affrontato ed eventualmente risolto. Quindi non è che di fronte alla situazione riportata per esempio “mio marito mi ha tradito” si può risolvere il problema con un consiglio, è impossibile! Innanzi tutto non sarei professionale a dare una risposta con poche informazioni a mia disposizione quindi è impossibile dare un consiglio e diffidate anche da chi offre questo tipo di consigli in maniera leggera perché non è il tema specifico che dovrà essere affrontato ma il significato che il tema genera per la persona. È anche impossibile dare consigli perché per poter essere utile per poter dare delle restituzioni e dei movimenti terapeuti, non dei consigli, mi occorrono molte più informazioni. Solitamente queste informazioni vengono raccolte nella fase di consultazione che ha la durata di due o tre incontri, dipende ovviamente dalla complessità del caso ed alla situazione specifica. In secondo luogo c’è anche una motivazione puramente professionale di rispetto del mio lavoro e della mia professionalità e della mia professione. Lo psicologo psicoterapeuta non dà consigli, non è un amico ma è un professionista a cui rivolgersi nel momento in cui si trova ad affrontare una difficoltà. Quindi lo psicoterapeuta in un qualche modo è portato a dover tutelare il proprio lavoro discriminando tra la componente puramente amicale di consiglio da quella invece puramente professionale cioè di restituzione terapeutica, di processo terapeutico. Per questo non riesco e non posso rispondere a tutte quelle telefonate a tutti quei messaggi, mail, in cui mi viene detta la situazione e chiesto un consiglio non perché non voglio ma perché per fare lo psicologo psicoterapeuta devo avere più informazioni e strutturare un intervento che può essere di consulenza psicologica, se voglio dare un consiglio devo pormi in una condizione amicale che esula dal mio ruolo e dalla mia professione.