Parliamo degli psicofarmaci, di quali sono, delle loro caratteristiche, quali sono presenti sul mercato, quale il loro utilizzo che ne fa la popolazione italiana e quali sono i loro effetti collaterali.

Gli psicofarmaci sono dei farmaci che agiscono sulla psiche e sulla psicologia dell’individuo, in particolare ne esistono quattro diverse categorie: gli ansiolitici di cui fanno parte lo Xanax, Lexotan; gli antidepressivi come ad esempio lo Zoloft; gli antipsicotici come il Seroquel, Zyprexa, piuttosto che gli stabilizzatori dell’umore come il Nital. Gli psicofarmaci si spiegano abbastanza bene da soli, il temine psicofarmaco spiega come di per sé agiscano sulla psicologia del soggetto, tuttavia le stesse categorie sono abbastanza evocative di quale sia poi l’effetto che il farmaco desidera ottenere.  Gli ansiolitici vengono utilizzati per curare l’ansia, gli antidepressivi per la depressione gli antipsicotici invece agiscono sull’alterazione della realtà, sulle allucinazioni e gli episodi dissociativi. Gli stabilizzatori dell’umore invece agiscono sulla regolazione del tono dell’umore.

Non è insolito sentir dire: “io quelle cose li non le voglio prendere”, spesso non se ne vuole neppure sentir parlare, alcuni non vogliono aver nulla a che fare perché “mi trasformano e alterano la mia personalità”. Ciò non è vero poiché nessun farmaco altera la personalità. È comprensibile che possa spaventare ma conoscerli meglio può aiutare soprattutto nella comprensione degli effetti collaterali che tendenzialmente spaventano molto. Gli effetti collaterali degli psicofarmaci non sono molto diversi da quelli di altri farmaci che comunemente assumiamo e di cui non ci curiamo, come per esempio una Tachipirina. Qualora si andasse a leggerne il bugiardino gli effetti collaterali di quest’ultima sembrerebbero anche in questo caso apparentemente devastanti.

Per quanto riguarda gli psicofarmaci c’è sicuramente un’alterazione dell’energia, sensazione di stanchezza e di confusione, aumento di peso e un calo del desiderio. Questi sono i principali effetti collaterali che tuttavia non sono presenti né in tutti gli psicofarmaci né in tutte le persone che li assumono.

È fondamentale sapere che il dosaggio prescritto dal medico nonché la sua assunzione devono essere seguiti scrupolosamente, è necessario un certo periodo di tempo prima che questi vadano a regime pertanto è necessaria una procedura prima della loro dimissione, modulata temporalmente.

Gli psicofarmaci sono molto utilizzati, infatti si stima che nella popolazione italiana circa 12 milioni di persone assumono psicofarmaci, quindi 1 italiano su 5. Secondo l’agenzia italiana del farmaco anche la spesa che viene fatta per acquistarli è particolarmente elevata perché si parla di un mercato di 3 miliardi e 300 milioni di euro annui.

C’è da sottolineare che i farmaci di cui stiamo parlando sono anche tra quelli più prescritti dai medici di base oltre agli antinfiammatori. Più precisamente gli ansiolitici sono la seconda tipologia di farmaco più prescritta dal medico di base.

In conclusione è comprensibile che gli psicofarmaci possano spaventare tuttavia qualora ne venga fatto il corretto utilizzo possono essere molto importanti nel benessere psicologico dell’individuo.

 

 

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