Le conseguenze di una infanzia invisibile sulla vita adulta Home > Riflessioni psicologiche > Le conseguenze di una infanzia invisibile sulla vita adulta L’impatto dell’invisibilità infantile sul comportamento adulto Quali sono le conseguenze di un’infanzia segnata dal rifiuto e dall’invisibilità nella vita adulta? In particolare, quali comportamenti può sviluppare un adulto con un vissuto simile? Come è facile intuire, non siamo solo ciò che pensiamo, ma anche ciò che viviamo: esperienze e pensieri si intrecciano, formando la nostra personalità e i nostri comportamenti. La nostra storia influenza profondamente il modo in cui interagiamo con gli altri e con noi stessi. Cosa significa crescere nell’invisibilità? Ci concentreremo su un’infanzia vissuta nell’invisibilità o segnata dal rifiuto, dove la persona ha avuto la sensazione di non essere vista, ascoltata, accolta o apprezzata. I contesti in cui questo può accadere sono molteplici: Un conflitto tra i genitori che relega il bambino in secondo piano Un fratello malato o con bisogni speciali che assorbe tutte le attenzioni della famiglia Situazioni di vero e proprio abbandono da parte di uno o entrambi i genitori Queste esperienze possono lasciare segni profondi, influenzando la costruzione dell’identità e il modo in cui la persona si relaziona con gli altri. I tre principali effetti nella vita adulta Le conseguenze di un’infanzia invisibile si manifestano in modi diversi, ma tendono a rientrare in tre schemi principali. 1. Una personalità accondiscendente e priva di affermazione Il primo effetto è lo sviluppo di una personalità accondiscendente: una persona che fatica ad affermarsi, a esprimere i propri bisogni e desideri, soprattutto nelle relazioni significative. Chi ha vissuto il rifiuto spesso interiorizza l’idea che i propri bisogni non abbiano valore e, per evitare il rischio di nuove ferite, preferisce assecondare gli altri. Questo può portare a: Difficoltà nel porre confini chiari nelle relazioni Tendenza a mettere sempre gli altri al primo posto, ignorando le proprie esigenze Difficoltà nell’esprimere opinioni o desideri per paura del rifiuto Questa dinamica si manifesta soprattutto nelle relazioni di coppia e nei rapporti con figure di riferimento, come capi, amici stretti o colleghi. 2. Un senso di credito nei confronti degli altri Un’altra possibile conseguenza è un forte senso di credito nei confronti del mondo esterno: la persona sente di meritare attenzioni e conferme dagli altri, fino ad arrivare a pretenderle. Si sviluppa un atteggiamento di richiesta costante, delegando agli altri la responsabilità di colmare il vuoto affettivo lasciato dall’infanzia. Chi si trova in questa condizione può: Sentirsi costantemente insoddisfatto delle risposte altrui Vivere con la convinzione che gli altri “debbano” dimostrare il loro affetto o sostegno Attribuire agli altri la responsabilità del proprio successo o fallimento Un esempio pratico: uno studente universitario che fatica a portare avanti la tesi può attribuire la colpa al tutor, ritenendo che non lo segua abbastanza o non lo motivi a sufficienza, invece di assumersi la responsabilità del proprio impegno. Questo meccanismo non si limita al contesto accademico, ma si estende anche alle relazioni sentimentali e lavorative. 3. La ricerca di attenzioni attraverso comportamenti a rischio Infine, alcune persone cercano di ottenere finalmente quelle attenzioni che sono mancate nell’infanzia attraverso comportamenti rischiosi o autodistruttivi. Non si tratta solo di comportamenti pericolosi come l’uso di sostanze o l’assunzione di rischi fisici, ma anche di dinamiche relazionali tossiche: Legarsi a partner che mettono in atto dinamiche dannose o abusanti Alimentare relazioni conflittuali come unico modo per sentirsi visti Mettersi in situazioni in cui il dolore diventa l’unico canale di comunicazione con gli altri Questo schema può diventare ciclico: più la persona cerca attenzioni attraverso comportamenti rischiosi, più si trova invischiata in relazioni e situazioni che alimentano il suo senso di vuoto. Il blocco tra passato e presente Queste tre dinamiche, pur essendo diverse tra loro, hanno un elemento in comune: la persona rimane ancorata al passato e non riesce a superarlo. Chi non si afferma resta bloccato nella paura del rifiuto Chi è costantemente oppositivo continua a cercare conferme esterne Chi cerca attenzioni attraverso comportamenti rischiosi ripete inconsciamente il copione dell’infanzia Il problema è che, in ogni caso, la persona resta incastrata tra passato e presente, incapace di costruire il futuro che desidera. Il ruolo della psicoterapia Il passaggio in psicoterapia rimane fondamentale per affrontare queste dinamiche. Non si tratta solo di riconoscerle (spesso la persona è già consapevole delle proprie difficoltà), ma di elaborarle in modo che non abbiano più un peso specifico sul presente. L’obiettivo è riuscire ad archiviare il passato e ristrutturarlo, liberandosi dai condizionamenti che impediscono di vivere una vita autentica e soddisfacente. Contattaci e parlaci del tuo problema Ti chiameremo entro 24 ore per ascoltare la tua storia e fissare un primo appuntamento. Ti garantiamo un'analisi professionale di cause, opportunità e soluzioni in 3/4 incontri. La tua richiesta non può essere inviata correttamente. La tua richiesta è stata inviata correttamente. Nome Cognome Email Telefono +39 IT Il campo SMS deve contenere tra i 6 e i 19 caratteri e includere il prefisso del paese senza usare +/0 (es. 39xxxxxxxxxx per l'Italia) ? Ti chiameremo entro 24 ore per ascoltare la tua storia e fissare un primo appuntamento. Tipologia terapia (online/in sede) Scegli 1 valore On-line Arcore (MB) Agrate (MB) Monza (MB) Seregno (MB) Cantù (CO) Como (CO) Lecco (LC) Merate (LC) Messaggio Consenso Sottoscrivo la Privacy Policy GCL_AW FBP FBC Source Medium Campaign Adset Inserzione TRATTATIVA Trattativa LANDING Landing Newsletter Sì, acconsento alla ricezione di comunicazioni di marketing come newsletter ed sms. Se dovessi cambiare idea, posso annullare l'iscrizione in qualsiasi momento INVIA